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I principi dell’ Universal Design

L’Universal Design

Numerose esperienze e verifiche di atteggiamenti comuni, in diverse parti del mondo, hanno portato al superamento del concetto di spazio o oggetto appositamente pensato per persone con disabilità.

Si è infatti constatato che ambienti ed attrezzature pensati solo per una utenza disabile comportano un atteggiamento negativo, se non di rifiuto, da parte della popolazione, risultando di conseguenza emarginati nei confronti di coloro che hanno particolari necessità e costituendo spesso fonte di angosce, mortificazioni e frustrazioni. Per questi motivi è necessario configurare spazi urbani e architettonici “sentiti” come amichevoli, accoglienti ed inclusivi, che permettano a tutti di muoversi ed interagire con gli altri in modo semplice.

Accessibilità | GGStudio

 

 

“L’accessibilità riguarda il vivere quotidiano; ad essa si collegano concetti importanti come il pieno sviluppo delle capacità di ogni persona, la tutela della dignità e dei diritti personali opportunità”
– Leo Praesen

 

 

Cos’è l’accessibilità

Un ambiente è accessibile se qualsiasi persona, anche con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o psico-cognitive, può accedervi e muoversi in sicurezza ed autonomia. Rendere un ambiente accessibile vuol dire, pertanto, renderlo sicuro, confortevole e qualitativamente migliore per tutti i potenziali utilizzatori.

L’accessibilità va quindi intesa in modo ampio come: l’insieme delle caratteristiche spaziali , distributive ed organizzative in grado di assicurare una reale fruizione dei luoghi e delle attrezzature da parte di chiunque. L’accessibilità riguarda, quindi, il vivere quotidiano; ad essa si collegano concetti importanti come il pieno sviluppo delle capacità di ogni persona, la tutela della dignità e dei diritti personali o le pari opportunità, che interessano prima o poi tutti noi.

Il semplice trascorrere del tempo modifica comunque fisiologicamente le caratteristiche e le conseguenti esigenze di ciascuno, la vita media si va progressivamente allungando con la conseguenza che il numero di anziani nella società contemporanea è in costante aumento, i progressi della medicina hanno permesso alla gente di sopravvivere a malattie in passato mortali.

Le caratteristiche ed esigete delle persone reali si va quindi sempre più discostando dal modello antropometrico perfetto dell adulto proposto in altri tempi da Vitruvio, Leonardo Da Vinci o Le Corbusier.

I principi

Questo approccio è conosciuto come “Design for all” o “Universal Design”, ossia la progettazione di spazi, ambienti ed oggetti utilizzabili da un ampio numero di persone a prescindere dalla loro età e capacità psicofisica. Nel 1997 la logica dell’Universal Design è stata esplicitata da un gruppo di lavoro formato da architetti, designer, assistenti tecnici e ricercatori in sette principi base:

  1. USO EQUO
    Il progetto è utilizzabile e commerciabile per persone con differenti abilità.
  2. USO FLESSIBILE
    Il progetto si adatta ad un’ampia gamma di preferenze e di abilità individuali.
  3. USO SEMPLICE ED INTUITIVO
    L’uso del progetto è facile da capire indifferentemente dalle esigenze dell’utilizzatore, dalla conoscenza, dal linguaggio o dal livello corrente di concentrazione.
  4. PERCETTIBILITÀ DELLE INFORMAZIONI
    Il progetto comunica le necessarie ed effettive informazioni all’utilizzatore, in modo indifferente rispetto alle condizioni dell’ambiente e alle capacità sensoriali dell’utilizzatore.
  5. TOLLERANZA DELL’ERRORE
    Il progetto minimizza i rischi e le conseguenze negative o accidentali o le azioni non volute.
  6. CONTENIMENTO DELLO SFORZO FISICO
    Il progetto può essere usato in modo efficace e comodo con la fatica minima.
  7. MISURE E SPAZI PER L’AVVICINAMENTO E L’USO
    Appropriate dimensioni e spazi sono previsti per l’avvicinamento, là manovrabilità e l’uso sicuro indipendentemente dalla statura, dalla postura e dalla mobilità dell’utilizzatore.

Alm Onlus
www.almuniversaldesign.it
8 Gennaio 2019

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